Nucara scrive al Presidente del Consiglio Monti/E’ necessaria l’infrastrutturazione del Mezzogiorno Per una riduzione strutturale della spesa Lettera inviata dal Segretario Nazionale Pri, Francesco Nucara, al Presidente del Consiglio, Senatore Mario Monti. Egregio Signor Presidente del Consiglio, la manovra adottata evidenzia una strategia immediatamente operativa, sostanzialmente strutturale e realisticamente conseguibile, che fa centrare l’obiettivo del pareggio di bilancio nel 2013 (mettendo in sicurezza i conti pubblici), e indica un primo (e quindi ancora parziale) effettivo e concreto intervento per il recupero della competitività del sistema paese e per il rilancio occupazionale. L’esigenza di produrre "ad horas" una risposta legislativa per contrastare i rigorosissimi segnali che arrivavano dai mercati finanziari internazionali, ha necessariamente comportato l’adozione di provvedimenti che garantissero con immediatezza al Tesoro nuove risorse monetarie: da qui l’obbligata opzione dell’utilizzo consistente della leva fiscale. Ciò comporterà, necessariamente, un impatto negativo sulle prospettive del Pil, anche al di là delle già negative previsioni formulate dal governo. Il Pri, nel confermare il proprio sostegno politico e parlamentare al decreto "Salva Italia", esprime il convincimento, in ciò anche assicurato dalle recenti dichiarazioni del presidente Napolitano, che l’esecutivo dovrà provvedere, con grande tempestività, alla formulazione ed approvazione di ulteriori concreti ed incisivi provvedimenti finalizzati ad una significativa, stabile e credibile crescita dell’Italia. In quest’ottica i Repubblicani portano all’attenzione del Governo alcune autonome proposte, essenziali per il conseguimento dei due obiettivi prima indicati. Di seguito illustriamo sinteticamente le proposte che, peraltro, sono compiutamente contenute nelle tesi programmatiche approvate dal nostro ultimo Congresso nazionale del partito, e che Le abbiamo consegnato in occasione del nostro incontro. 1) Ridurre drasticamente il perimetro di azione dello Stato centrale con la conseguente riduzione della spesa pubblica primaria. 2) Applicazione integrale della normativa del codice civile nella regolamentazione del bilancio degli enti locali, delle aziende sanitarie, di quelle municipalizzate e dei servizi. 3) Divieto del ripiano delle perdite di bilancio delle aziende e delle S.p.A. a partecipazione pubblica. 4) Applicazione agli amministratori degli organismi di cui al punto 2 della normativa del codice civile prevista per gli amministratori delle S.p.A. 5) Istituzione del principio dello "Zero Budget" e quindi della successiva applicazione sistematica della metodologia dello "spending review" ai bilanci, sia dello Stato che degli enti locali e delle aziende a gestione pubblica. 6) Predisposizione di un meccanismo, differente da quello vigente, per la trasparenza dell’autonomia decisionale delle aliquote relative all’addizionale Irpef regionale e comunale; aumentando così la immediata cognizione da parte dei cittadini contribuenti della responsabilità dell’entità del carico fiscale di competenza degli enti locali. 7) Appare necessario istituire uno strumento operativo nel quale far confluire tutte le partecipazioni pubbliche statali, regionali, provinciali e comunali, dirette e indirette, nonché il patrimonio edilizio e fondiario. L’obiettivo da perseguire è quello di massimizzare il valore dei singoli cespiti nell’arco temporale di tre-cinque anni, e successivamente mettere in vendita gli stessi. Contestualmente all’apporto dei vari cespiti, si potrebbe dar corso alla costituzione di un fondo di investimenti basato sul patrimonio in questione, con cedole annue di circa il 4% da usufruire attraverso un pari credito d’imposta. 8) L’inserimento del conflitto di interessi tra soggetto che paga e quello che incassa negli strumenti di lotta all’evasione fiscale, partendo dai segmenti a più alto indice di evasione, già individuati dall’agenzia delle entrate. 9) Individuare una efficace strategia di politica industriale per conseguire l’obiettivo dell’allineamento del CLUP (costo del lavoro per unità di prodotto) italiano, oggi ad un livello totalmente fuori mercato, a quello dei più efficienti sistemi produttivi dei paesi concorrenti. 10) Definire un piano di acquisto da parte della Banca d’Italia, concordato e correlato con la le iniziative della BCE, dei titoli del debito pubblico nazionale (sul mercato secondario), utilizzando quali risorse finanziarie sia l’attivo finanziario del Tesoro presso la stessa banca ( pari a 43,2 miliardi di euro alla data del 31-10-2011), sia un finanziamento della BCE (eventualmente garantito da quota parte della riserva aurea) per circa 150 miliardi di euro. Gli alti rendimenti attuali dei titoli sul mercato secondario renderebbero l’operazione nel suo complesso valida ed efficace da tutti i punti di vista; ed in particolar modo per il forte segnale di controllo dello spread, in vista delle nuove aste di titoli pubblici del 2012. Il mix delle proposte, per lo più relative a riforme strutturali a costo zero, potrebbe fornire un incisivo intervento per la riduzione strutturale della spesa corrente primaria e per interessi sul debito; nonché dare consistenza al processo di ristrutturazione del sistema complessivo del paese. Ultimo ma non ultimo, l’infrastrutturazione del Mezzogiorno, come ho avuto modo di illustrare nel corso della dichiarazione di voto sulla fiducia (e come suggerito dal Capo dello Stato ancora ieri). Le ipotesi al riguardo, come evidenziate dal Ministro Passera, resteranno solo tali, se non sopraggiungerà una fase di reale concretizzazione. Con grande stima e viva cordialità, Francesco Nucara |